8 luglio 2009

'O picciotto


Mafia, politica e affari: sette domande al Cavaliere
di Carlo Cosmelli

Al Primo Ministro della Repubblica Italiana sono state rivolte dieci domande circa le sue relazioni con una ragazza minorenne invitata più volte anche a cene ufficiali. Fino ad ora si è rifiutato di rispondere. Si potrebbe fare uno sconto al Signor Silvio Berlusconi, chiedendogli di rispondere a sette domande.

Signor Berlusconi, potrebbe rispondere pubblicamente a queste domande?

Premessa
La Banca Rasini di Milano, di proprietà negli anni ’70 di Carlo Rasini, è stata indicata da Sindona e in molti documenti ufficiali di magistrati che hanno indagato sulla mafia, come la principale banca utilizzata dalla mafia per il riciclo del denaro sporco nel Nord - Italia. Di questa Banca sono stati clienti Pippo Calò, Totò Riina e Bernardo Provenzano, negli anni in cui formavano la cupola della mafia. In quegli stessi anni il Sig. Luigi Berlusconi lavorava presso la Banca, prima come impiegato, poi come Procuratore con diritto di firma e infine come Direttore.

1) Nel 1970, il procuratore della banca Luigi Berlusconi ratifica un'operazione molto particolare: la banca Rasini acquisisce una quota della Brittener Anstalt, una società di Nassau legata alla Cisalpina Overseas Nassau Bank, nel cui consiglio d'amministrazione figurano Roberto Calvi, Licio Gelli, Michele Sindona e monsignor Paul Marcinkus. Questo Luigi Berlusconi, procuratore con diritto di firma della banca Rasini, era suo padre?

2) Sempre intorno agli anni ’70 il Sig. Silvio Berlusconi ha registrato presso la banca Rasini ventitré holding come “negozi di parrucchiere ed estetista”, è lei questo Signor Silvio Berlusconi?

3) Lei ha registrato presso la banca Rasini, ventitré “Holding Italiane” che hanno detenuto per molto tempo il capitale della Fininvest, ed altre 15 Holding, incaricate di operazioni su mercati esteri. Le ventitré holding di parrucchiere, che non furono trovate ad una prima indagine della guardia di finanza, e le ventitré Holding italiane, sono la stessa cosa?

4) Nel 1979 il finanziere Massimo Maria Berruti che dirigeva e poi archiviò l’indagine della Guardia di Finanza sulle ventitré holding della Banca Rasini, si dimise dalla Guardia di Finanza. Questo signor Massimo Maria Berruti è lo stesso che fu assunto dalla Fininvest subito dopo le dimissioni dalla Guardia di Finanza, fu poi condannato per corruzione, eletto in seguito parlamentare nelle file di Forza Italia, e incaricato dei rapporti delle quattro società Fininvest con l’avvocato londinese David Mills, appena condannato in Italia su segnalazione della magistratura inglese?

5) Nel 1973 il tutore dell’allora minorenne ereditiera Anna Maria Casati Stampa si occupò della vendita al Sig. Silvio Berlusconi della tenuta della famiglia Casati ad Arcore. La tenuta dei Casati consisteva in una tenuta di un milione di metri quadrati, un edificio settecentesco con annesso parco, villa San Martino, di circa 3’500 metri quadri, 147 stanze, una pinacoteca con opere del Quattrocento e Cinquecento, una biblioteca con circa 3000 volumi antichi, un parco immenso, scuderie e piscine. Un valore inestimabile che fu venduto per la cifra di 500 milioni di lire (250'000 euro) in titoli azionari di società all'epoca non quotate in borsa, che furono da lei riacquistati pochi anni dopo per 250 milioni.(125'000 euro). Il tutore della Casati Stampa era un avvocato di nome Cesare Previti. Questo avvocato è lo stesso che poi è diventato suo avvocato della Fininvest, senatore di Forza Italia, Ministro della Difesa, condannato per corruzione ai giudici, interdetto dai diritti civili e dai pubblici uffici, e che lei continua a frequentare?

6) A Milano, in via Sant’Orsola 3, nacque nel 1978 una società denominata Par.Ma.Fid. La Par.Ma.Fid. è la medesima società fiduciaria che ha gestito tutti i beni di Antonio Virgilio, finanziere di Cosa Nostra e riciclatore di capitali per conto dei clan di Giuseppe e Alfredo Bono, Salvatore Enea, Gaetano Fidanzati, Gaetano Carollo, Carmelo Gaeta e altri boss – di area corleonese e non – operanti a Milano nel traffico di stupefacenti a livello mondiale e nei sequestri di persona. Signor Berlusconi, importanti quote di diverse delle suddette ventitré Holding verranno da lei intestate proprio alla Par. Ma.Fid. Per conto di chi la Par.Ma.Fid. ha gestito questa grande fetta del Gruppo Fininvest e perché lei decise di affidare proprio a questa società una parte così notevole dei suoi beni?

7) Signor Berlusconi da dove sono venuti gli immensi capitali che hanno dato inizio, all’età di ventisette anni, alla sua scalata al mondo finanziario italiano?

Vede, Signor Berlusconi, tutti gli eventuali reati cui si riferiscono le domande di cui sopra sono oramai prescritti. Ma il problema è che i favori ricevuti dalla mafia non cadono mai in prescrizione, i cittadini italiani, europei, i primi ministri dei paesi con cui lei vuole incontrarsi, hanno il diritto di sapere se lei sia ricattabile o se sia una persona libera.

P.S. Dato che lei è già stato condannato in via definitiva per dichiarazioni false rese ad un giudice in un tribunale, dovrebbe farci la cortesia di fornire anche le prove di quello che dice, le sole risposte non essendo ovviamente sufficienti.

Vade retro!


Il Guardian: «L'Italia potrebbe essere espulsa dal G8»
«I preparativi per il summit del g8 nella città montana de l'Aquila sono stati così caotici che sta crescendo la pressione degli altri stati membri per far sì che l'italia venga espulsa dal gruppo». Lo scrive il quotidiano britannico Guardian, citando funzionari dei paesi occidentali.

Il giornale sottolinea che nelle ultime settimane gli Stati Uniti hanno preso il controllo dei preparativi, organizzando conference call tra i funzionari (le cosiddette 'sherpa calls') nel disperato tentativo di dare un obiettivo al meeting, che non ha iniziative sostanziali in agenda.

«Che un altro paese organizzi le sherpa calls è semplicemente senza precedenti - scrive il Guardian citando un funzionario di un paese del g8 - gli italiani sono stati semplicemente disastrosi. Non ci sono stati preparativi. Il g8 è un club, e i club impongono obblighi ai propri membri. L'italia non li ha rispettati».

Secondo il quotidiano le voci sono così arrivate a suggerire che l'italia possa essere espulsa dal G8 e da ogni altro gruppo analogo e che il suo posto possa essere preso dalla Spagna (che ha un prodotto nazionale pro capite più alto e destina ad aiuti un percentuale maggiore del pil). «I preparativi italiani per il summit sono stati caotici dall'inizio alla fine - rincara la dose richard gowan, analista del centro di cooperazione internazionale dell'università di New York - gli italiani hanno cominciato a dire già da gennaio che non avevano una visione del summit e che erano pronti a prendere istruzioni dagli americani, nel caso in cui l'amministrazione obama avesse avuto qualche idea». I critici, aggiunge il Guardian, sottolineano che il governo Berlusconi ha cercato di compensare la mancanza di sostanza allargando la lista degli invitati, che prevede tra 39 e 44 capi di stato presenti a l'Aquila.

«Gli italiani non hanno idee - aggiunge Gowan - e hanno deciso che la cosa migliore da fare è spalmare l'agenda in modo così sottile da nascondere il fatto che in realtà non hanno un'agenda». Tra le critiche al presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, il guardian cita quella di aver concesso soltanto il 3% degli aiuti allo sviluppo promessi quattro anni fa e di aver programmato un taglio di oltre il 50% del budget italiano per gli aiuti esteri.

6 luglio 2009

La terra trema ancora


Lo scossone del G8
Ora, ma dico io, ma tutto si può capire. Che fosse giusto spostare all'Aquila il G8 perché si puntano i riflettori su una città bellissima da ricostruire. Che fosse giusto fare un G8 in piena crisi che non fosse sfarzoso ed eccessivo, e la caserma va benissimo. Che fosse giusto usare L'Aquila per evitare scontri e zone rosse, perché si spera che i provocatori di professione, quelli che movimentano i G8 con vetrine infrante e disordini vari, abbiano rispetto per un luogo e per molta gente che ha già avuto disagi seri e tragedie personali.Ma si può davvero, tra persone serie, decidere di portare un summit di quella portata in un posto dove ieri c'è stata una scossa di magnitudo 4.1? Roba da far saltare dal letto Obama, e tutti i capi di stato, e tutti i segretari e tutti gli sherpa? Roba da generare il panico veramente? E pensare che anche l'opposizione era d'accordo quando Berlusconi fece la proposta. E sono di quegli abbagli che accadono, per carità, ma abbagli rimangono.

È mai possibile che per un summit serio si possa scegliere un luogo dove a un certo punto ti si rovescia l'acqua sul vestito e cominciano a piegarsi le pareti e rischi che ti cade in testa un lampadario?

L'epicentro di ieri era a un chilometro, dicasi un chilometro, dalla caserma di Coppito. Un chilometro è come starci sopra. È accaduto ieri, certo, poteva accadere mercoledì, potrebbe accadere giovedì prossimo o sabato. E non si sa neppure come. Abbiamo passato un mese ad ascoltare tutti i più grandi esperti di geofisica che spiegavano: i terremoti non si possono prevedere. Abbiamo imparato, noi ignari, il termine "sciame sismico". Lo sciame continua, la gente si spaventa e va in strada, e un 4,1 di scala Richter è una cosa da far impallidire chiunque, anche un presidente degli Stati Uniti. Abbiamo lavorato sulla sicurezza e sicuramente in quei giorni L'Aquila sarà blindata, e tutto funzionerà a dovere, compresi gli aerei spia Predator, che sono telecomandati. Peccato che dal centro della terra non arrivano buone notizie, a quanto pare.

Certo, la caserma sarà totalmente antisismica, ma non è piacevole lo stesso. Poi che facciamo dopo, ci scherziamo su? Facciamo una battutona, genere: abbiamo dato uno scossone al G8? Ma per favore...

5 luglio 2009

"Va trattato. Non sta bene..."


Berlusconi e il disturbo vincente.
Intervista allo psichiatra Luigi Cancrini

di Stefano Corradino

“La democrazia - affermava Winston Churchill - funziona quando a decidere sono in due e uno è malato". Il problema è che in Italia chi governa è malato ma decide da solo... L’esistenza di una vera e propria patologia la rileva ad Articolo21 Luigi Cancrini, celebre psichiatra e fondatore negli anni Settanta di una fra le più importanti scuole di psicoterapia del nostro Paese parla del nostro premier anche all’indomani delle sue dichiarazioni sulla tragedia di Viareggio. Per Cancrini “Silvio Berlusconi è un personaggio dall’egocentrismo smisurato. Finché ciò lo ha riguardato come imprenditore è andata bene. Il problema nasce con l'acquisizione del potere politico. E quando un normale narcisismo viene fortemente alimentato e si coniuga con il troppo potere il risultato è una patologia, un vero e proprio disturbo della personalità. Conosco questo tipo di patologie, ho dedicato un capitolo di un mio libro a Hitler e Stalin...”
"Adesso vado a Viareggio e prendo in mano io la situazione". Questo ha detto Berlusconi commentando la tragedia del treno esploso. Sempre lui. "Io" al centro di tutto... Lui ha un’immagine di sé grandiosa, direi inutilmente e dannosamente grandiosa come succede spesso a chi, intorno, ha persone che gli dicono solo "sì"...

Intende dire che il consenso popolare amplifica l'autostima?
Non solo. E' un meccanismo interessante da studiare e che hanno vissuto i dittatori storici. Una studiosa americana ha scritto una biografia interessante su Beria (capo della polizia segreta sotto Stalin, ndr) in cui lei dimostrava bene come lui avesse acquisito un potere straordinario su Stalin proprio perché alimentava continuamente la sua paranoia.
Intorno ad una persona che si crede sempre più grande ed importante di quello che è, c'è sempre qualcuno che lo alimenta E' così che la persona perde il contatto con la realtà. Un contatto che normalmente è assicurato dal fatto che riceviamo un flusso di informazioni positive o negative su di noi e, continuamente, correggiamo il tiro. Nel caso di Berlusconi piuttosto che modificare il proprio percorso lui si vuole circondare solo di persone che lo esaltano e ogni critica viene da lui trasformata in attacco o complotto.

Lei è uno psichiatria di fama. C'è un modo per definire questo comportamento da un punto di vista "clinico"?
Sì, è disturbo della personalità. Silvio Berlusconi è un uomo dall'egocentrismo smisurato. Finché ciò lo ha riguardato come imprenditore è andata bene. Il problema nasce con l'acquisizione del potere politico. E qui, il troppo potere e un narcisismo normale fortemente alimentato si trasformano in un fattore patologico, un vero e proprio disturbo narcisistico della personalità".
Se è un disturbo andrebbe curatoNon si farà mai curare

Non sono un esperto di psichiatria ma mi domando: un disturbo patologico come quello da lei tracciato, oltre al rischio di essere autolesivo può produrre anche danni anche alla collettività?
Tempo fa ho scritto un libro "Oceano borderline" nel quale studiavo molti disturbi della personalità. E ho dedicato un capitolo ai "disturbi vincenti" la cui patologia si esprime in un successo spropositato. Ho studiato le biografie di Hitler e Stalin che hanno curiosamente in comune un'infanzia con un padre alcoolista, violenze e maltrattamenti e che poi si riscattano in un grande delirio. Disturbi vincenti sono anche quelli dei capi mafia, persone molto intelligenti che ritengono di stare svolgendo un compito importante. Il Padrino ad esempio. Forse Berlusconi, per fortuna, non ha ancora questi tratti così "grandiosi" ma il rischio della progressiva perdita del contatto con la realtà può essere fortemente dannoso per gli altri.
Pericoloso anche per se stesso immagino…Non necessariamente. Se pensiamo alla questione delle feste e delle squillo lui è rimasto assolutamente imperturbabile alle critiche. Proprio perchè lui è convinto di poter fare qualsiasi cosa in modo indisturbato e le persone che ha intorno lo assecondano.

Questa patologia del premier a suo avviso si può aggravare?
Sicuramente. E la condizione indispensabile perché un disturbo della personalità non si espanda è legata inevitabilmente alla presenza dei contrappesi rappresentati dalla magistratura (la legalità) e dalla informazione (libertà di stampa). Studiando Hitler ad esempio è facile ricordare che la sua prima azione fu contro i magistrati. La stessa cosa vale per Mussolini. L'equilibrio dei poteri è in questo contesto indispensabile. Se una democrazia è sufficientemente forte questo disegno non riesce e a un certo punto la persona cade. Se invece cadono i contrappesi si va verso un disastro. La dittatura. Con le folle a seguire il personaggio carismatico di turno. Quindi la difesa della normalità di Berlusconi sta nella tenuta della democrazia.

In questo contesto che ruolo ha la tv?
Il possesso di un impero televisivo amplifica il potere e il rischio di condizionamento dell'opinione pubblicaOvviamente sì, ma la tv essendo un mezzo così diffuso e capillare contiene in qualche modo, al suo interno, anche gli "antivirus".

Lei lo sa, che dopo questa intervista, oltre ai magistrati e ai giornalisti anche gli psichiatri potrebbero essere apostrofati come comunisti?
Confermerebbe le mie tesi, e darebbe più credibilità alla categoria