Sisma a L'Aquila: oltre 150 i morti e 70mila sfollati.
Interi paesi distrutti, migliaia di volontari in marcia.
Case crollate, palazzi lesionati, paesi cancellati come Onna che in pratica non esiste più.
Si presenta così il territorio de L'Aquila dopo la scossa di terremoto di magnitudo 6 Richter, che alle 3,30 di questa notte ha colpito la città e la sua provincia.
Tragico il numero delle vittime: oltre 100 secondo i soccorritori. Ma è un bilancio purtroppo in crescita. Settantamila gli sfollati. Molti i bambini morti, quattro di loro nell'ospedale dell'Aquila.
Il j'accuse della Presidente della Provincia
«La situazione dei Comuni è stata sottovalutata». A sostenerlo è Stefania Pezzopane, Presidente della Provincia dell'Aquila, secondo quanto riporta il sito Anci. Pezzopane ha parlato dal Comune di Onna, uno tra i 26 Comuni più colpiti dal terremoto, piccola realtà di 350 abitanti dove finora si contano 8 vittime e circa 30 dispersi. Il presidente della Provincia è andata nelle aree interessate seriamente dal sisma per registrare il numero delle vittime e riscontrare i danni, «spesso incalcolabili. Intere case sono cadute in pezzi - ha detto - innumerevoli abitazioni frantumate o compromesse. Molti edifici pubblici sono stati danneggiati. L'attività istituzionale pubblica attualmente è bloccata e resterà ferma per giorni. Le istituzioni sono occupate ad affrontare l'emergenza».
«La situazione dei Comuni è stata sottovalutata». A sostenerlo è Stefania Pezzopane, Presidente della Provincia dell'Aquila, secondo quanto riporta il sito Anci. Pezzopane ha parlato dal Comune di Onna, uno tra i 26 Comuni più colpiti dal terremoto, piccola realtà di 350 abitanti dove finora si contano 8 vittime e circa 30 dispersi. Il presidente della Provincia è andata nelle aree interessate seriamente dal sisma per registrare il numero delle vittime e riscontrare i danni, «spesso incalcolabili. Intere case sono cadute in pezzi - ha detto - innumerevoli abitazioni frantumate o compromesse. Molti edifici pubblici sono stati danneggiati. L'attività istituzionale pubblica attualmente è bloccata e resterà ferma per giorni. Le istituzioni sono occupate ad affrontare l'emergenza».
La situazione è molto grave, soprattutto nei Comuni del comprensorio dove, oltre alle vittime, sono numerosi i dispersi. La Pezzopane contesta in particolare l'operato di Bertolaso. "Da settimane - racconte - avvertivamo queste scosse. Ci è stato detto che dovevamo rimanere tranquilli. Così tranquilli che siamo rimasti nelle nostre case trasformate in trappole".
Pezzopane racconta di una situazione tragica. «A Onna ci sono otto cadaveri avvolti in lenzuola, nel loro sudario, stesi su un prato. Fa molto caldo. Sembra uno scenario di guerra. Mi dicono di moltissime persone sotto le macerie. Questo è un paese di anziani. Se non arrivano i figli a dire chi è scomparso, magari nemmeno lo si sa». «È una cosa impressionante - aggiunge la presidente della Provincia - anche perchè qui sono tutte case basse, quindi è stata una tragedia inaspettata. In piedi è rimasta qualche casa, ma poche. In piedi è rimasto l'asilo, ad esempio, ma la scuola, no. La scuola è crollata.
Anche il cemento armato ha ceduto. Ora sono davanti a un palazzo in costruzione. È crollato anche questo». «Anche all'Aquila - racconta Pezzopane - il cemento armato ha ceduto. Nel palazzo crollato in via XX Settembre, un palazzo in cemento armato, è morta mia cognata. Sotto le macerie c'è ancora una delle sue due figlie. Non so dire altro. È un incubo».
L'esperto denunciato per il suo allarme
«Confermo: lo si poteva prevedere»
Giampaolo Giuliani aveva detto: «Ci sarà un sisma disastroso». Ora ribadisce: «Loro sapevano»
Il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, inviperito martedì 31 marzo si era scagliato contro «quegli imbecilli che si divertono a diffondere notizie false», chiedendo una punizione. Tra gli «imbecilli» c'era Giampaolo Giuliani, ricercatore che, in seguito allo sciame sismico che sta interessando l'Abruzzo da più di un mese, aveva lanciato l'allarme: la regione sarà colpita domenica 29 marzo da un terremoto «disastroso». Giuliani è stato denunciato per procurato allarme. E Bertolaso ha ripetuto che «lo sanno tutti che i terremoti non si possono prevedere». Invece Giuliani ora dopo il dramma conferma: «Non è vero, noi l'avevamo previsto»
LA DENUNCIA: «SI POTEVA CAPIRE»
Giampaolo Giuliani aveva detto: «Ci sarà un sisma disastroso». Ora ribadisce: «Loro sapevano»
Il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, inviperito martedì 31 marzo si era scagliato contro «quegli imbecilli che si divertono a diffondere notizie false», chiedendo una punizione. Tra gli «imbecilli» c'era Giampaolo Giuliani, ricercatore che, in seguito allo sciame sismico che sta interessando l'Abruzzo da più di un mese, aveva lanciato l'allarme: la regione sarà colpita domenica 29 marzo da un terremoto «disastroso». Giuliani è stato denunciato per procurato allarme. E Bertolaso ha ripetuto che «lo sanno tutti che i terremoti non si possono prevedere». Invece Giuliani ora dopo il dramma conferma: «Non è vero, noi l'avevamo previsto»
LA DENUNCIA: «SI POTEVA CAPIRE»
Oggi, dopo la tragedia, Giuliani parla con amarezza: «C'è il rischio che domani mi mettano in galera - dice - ma confermo: non è vero, è falso, che i terremoti non si possono prevedere. Sono 10 anni che noi riusciamo a prevedere eventi di questo tipo in una distanza di 100-150 chilometri da noi. Da tre giorni - continua- vedevamo un forte aumento di radon, al di fuori della soglia di sicurezza. E forti aumenti di radon segnalano forti terremoti. Questa notte il mio sismografo denunciava una forte scossa di terremoto e ce l'avevamo online. Tutti potevano osservarlo e tanti l'hanno osservato. Poteva essere visto ce ci fosse stato qualcuno a lavorare o si fosse preoccupato. Abbiamo vissuto la notte più terribile della nostra vita, sono sfollato anche io... Questi scienziati canonici, loro lo sapevano che i terremoti possono essere previsti».
ALLARME
ALLARME
Nella notte del 29 marzo c'era infatti stato a Sulmona un terremoto di 4 gradi della scala Richter. Questo e la «profezia» aveva fatto scattare il panico tra i cittadini di Sulmona e dintorni. L'analisi di Giuliani era basata sull'analisi di un gas radioattivo, il radon, che si libera dal sottosuolo quando le faglie vengono attivate: il gas trova una via di fuga giungendo in superficie.
Giuliani aveva dato anche un'indicazione precisa dell'allarme: da lì a poche ore. Il sisma però non era avvenuto. Ma la terra si è scatenata circa una settimana dopo. E ora le polemiche divampano. Anche se, per onestà, occorre dire che un conto è dire «ci sarà un terremoto», un altro è dire con precisione in quale zona colpirà e soprattutto quando. Per evitare di far evacuare migliaia di persone per settimane intere prima che succeda effettivamente qualcosa.
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