19 gennaio 2009

Alitalia decolla


Fine dello psicodramma Alitalia

Pubblicato martedì 13 gennaio 2009 in
Francia
[Le Monde]
La nuova Alitalia potrà decollare. È una vittoria per il presidente del consiglio italiano, Silvio Berlusconi.L’accordo alleggerirà finalmente lo stato dal peso di una compagnia in rovina che continuava a inghiottire soldi.

Anche per Roberto Colannino, che ha amministrato la vecchia Telecom Italia, questo accordo è una vincita al lotto. Ha guidato il consorzio di investitori italiani che ha comprato la “parte migliore” di Alitalia nel dicembre 2008 per 1,05 miliardi di euro. Un mese più tardi, in un momento in cui il mercato dei trasporti aerei va male, questi investitori si apprestano a rivendere una parte delle loro quote ad Air France-KLM intascando un plusvalore del 30%.

Il vettore franco-olandese, tuttavia, non fa un cattivo affare. Può così posizionarsi sul quarto mercato aereo europeo.Nella primavera 2008, quando la compagnia è stata vicina a concludere l’acquisto di Alitalia, prima di vedere la sua offerta colare a picco a causa dei sindacati e della campagna elettorale populista di Berlusconi, il matrimonio non sarebbe stato così bello. Alitalia avrebbe allora avuto in “dote” un debito di 1,2 miliardi di euro ed una serie di entità che non avrebbero probabilmente interessato Air France-KLM.
Con Berlusconi al potere, il perimetro di Alitalia è stato ridefinito e questi elementi indesiderabili sono stati riallocati in una “compagnia-spazzatura” finanziata dal Tesoro italiano.

Il contribuente italiano - e il consumatore - ha fatto le spese di quello che era diventato uno psicodramma politico. Ha pagato i quasi due miliardi di euro di costi supplementari registrati dal momento in cui i sindacati, incoraggiati da Berlusconi, hanno posto il loro veto sull’ultima offerta di Air France-KLM.

La fusione di Alitalia e Air One avrà inoltre l’effetto di rendere il mercato meno concorrenziale. Ora, costa di più prendere un volo Alitalia per andare da Roma a Milano che una linea low-cost per andare da Roma a Londra. Si dice che i popoli hanno i dirigenti che si meritano. Allo stesso modo, si può dire dell’Italia che ha la compagnia aerea che si merita.

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