4 febbraio 2009

Il potere che va alla testa


Coerente col suo passato

Ecco la storia. Surreale. Dicono ci sia un ex sindacalista che ha fatto carriera. Quando era sindacalista i lavoratori li difendeva (si fa per dire). Adesso li licenzia. A ferragosto è toccato (per la seconda volta) a quello che aveva denunciato gli incidenti ai treni. (Per comodità lo chiameremo Dante). Sotto il sole d'agosto a Dante è arrivata una lettera: falsità e procurato allarme, a casa. Peccato che fosse il suo mestiere denunciare i rischi perché Dante è un Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza. La vicenda si trascina e, nella sua magnanimità, l'ex sindacalista si è anche detto disponibile a revocare il licenziamento in cambio dell'abiura più totale. Dante ha deciso: niente da fare, la mia dignità non ha prezzo. E intanto un'inchiesta che conferma le denunce va verso la conclusione rischiando di ribaltare le certezze dell'ex sindacalista.

Ma la notizia succosa è un'altra. Dicono sia accaduto qualche giorno fa. Dicono che un altro Rls, visto l'ennesimo treno spezzato, abbia denunciato la scarsa manutenzione. Si tratta di un "gran rompicoglioni", uno che sta lì (pensate un po') a contare i morti sul lavoro, a chiedere che i giornali ne parlino almeno quanto del Grande Fratello.

Lo chiameremo Marco. Ebbene, Marco ultimamente ha scoperto le agenzie di stampa. Le tempesta di comunicati e ogni tanto riesce a farseli pubblicare. Bene. Accade che per un errore l'agenzia lo definisca Rls delle Ferrovie.

Appena letto il lancio l'ex sindacalista va su tutte le furie. Ne chiede subito la testa. Lo fa cercare dagli stessi sindacati: "Dove lavora questo Marco? Lo voglio subito licenziare". Fa chiamare tutti, da Nord a Sud, da Est a Ovest. Ma niente, nessuno lo conosce.

Finalmente qualcuno lo informa. "C'è stato un errore, Marco non lavora nei treni. Non lo possiamo licenziare". Dicono che l'ex sindacalista si sia messo a piangere....

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