6 febbraio 2009

Tra razzismo e nazismo

Tra l'indifferenza popolare passa il DDL sulla sicurezza. Una norma razzista che porta l'Italia agli inizi degli anni '30.
Vince Maroni il "Cattivo": medici 'spie' e permesso di soggiorno a punti

Che essere in regola sul territorio italiano fosse praticamente una lotteria, gli immigrati l'avevano capito da un pezzo. Ma ora che il governo ha introdotto il permesso di soggiorno a punti, nessuno ha più dubbi: la loro vita è appesa a un filo. Già, perché i punti si perdono non solo se si viola una legge. Te li tolgono anche se non parli bene italiano o se non hai raggiunto un buon livello di integrazione. E con questi presupposti, non sarà una passeggiata farsi largo tra le paure degli italiani.

Ora sarà il governo a stabilire nel dettaglio le modalità di applicazione della legge, ma il disegno tracciato dalla Lega è questo, basato tutto «sull'impegno a sottoscrivere specifici obiettivi di integrazione, da conseguire nel periodo di validità del permesso di soggiorno». Non c'è neanche bisogno di dirlo: se arrivi a zero, te ne torni a casa.

È solo una delle pagine nere della nostra povera Italia scritte giovedì mattina al Senato. L'altra riguarda un divieto, una norma di civiltà. Quella per cui nessun medico che si fosse trovato a curare un immigrato senza permesso di soggiorno lo avrebbe potuto denunciare. Un'elementare difesa del diritto alla salute che ora, grazie ad un emendamento della Lega votato da 156 senatori, non c'è più. Non sono bastati i 132 voti contrari dell'opposizione, nemmeno l'unico astenuto avrebbe cambiato le cose. La follia securitaria è cieca, anche di fronte a chi è malato.

Contro la decisione della maggioranza, si leva un coro d'indignazione. Il Pd, che ha votato contro, si stupisce, per usare le parole di Anna Finocchiaro «che non si colga che si è superato il passo che distingue il rigore della legge dalla persecuzione». Al ministro Maroni, presente in Aula per festeggiare la vittoria della sua linea «cattiva», la Finocchiaro ricorda che «se un medico ora potrà denunciare un immigrato, allora il germe della paura porterà queste persone a non andare più negli ospedali per partorire o se avranno una malattia la nasconderanno. Questo – conclude la senatrice Pd – non è rigore, ma produce il timore di essere perseguitati». «Vergognoso» è l'aggettivo che usa anche Walter Veltroni, secondo il quale sotto c'è «un'idea inumana, un'idea sostanzialmente razzista, per me del tutto inaccettabile».

Insomma, la «cattiveria» che Maroni aveva minacciato contro gli immigrati è diventata puro razzismo. Morena Piccinini e Pietro Soldini della Cgil non hanno dubbi: «Sono razzisti gli emendamenti approvati al Senato nel pacchetto sicurezza, dalla tassa aggiuntiva per i lavoratori regolari che chiedono il rinnovo del permesso di soggiorno, nonostante lo stesso presidente Berlusconi avesse dichiarato di non condividerla, alla sostanziale sollecitazione ai medici a denunciare cittadini irregolari che accedono alle cure, per arrivare al soggiorno a punti. La Cgil – aggiungono i due dirigenti sindacali – denuncia l'imbarbarimento politico, culturale ed etico del governo e della maggioranza parlamentare che non esercita solo un' azione persecutoria verso i cittadini migranti, ma arriva a ledere la dignità e responsabilità dei medici e di tutto il personale sanitario rispetto ad un principio fondamentale del giuramento di Ippocrate qual è il segreto professionale».

Indignate le Acli, secondo le quali, spiega il presidente Andrea Olivero, «non si favorisce la sicurezza e la legalità producendo leggi ingiuste e inapplicabili. Non si possono introdurre nell'ordinamento giuridico principi contrari a quelli dichiarati e praticati nella vita professionale di medici e operatori sanitari». Duro il giudizio anche della Cei: «I medici aiutano le persone che soffrono, non so come faranno in questa situazione a difendere la loro professionalità: compito di un medico è quello di assistere chi soffre senza guardare alla religione, al colore della pelle o se è un condannato a morte».
Anche il senatore teodem del Pd, Luigi Bobba, si chiede «che razza di coerenza hanno i cattolici del Pdl che, da una parte, sulla dolorosa storia di Eluana Englaro fanno a gara ad intervenire e, dall'altra, se ne restano in silenzio e votano senza esitazioni un provvedimento indecente come questo». L'unica speranza, resta l'obiezione di coscienza. Un medico, Gino Strada, fondatore di Emergency, si dice certo che «anche di fronte all'inciviltà sollecitata da una norma stolta prima ancora che perversa, i medici italiani agiranno nel rispetto del giuramento di Ippocrate, nel rispetto della Costituzione e della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Nel rispetto, soprattutto, di chiunque si rivolga a loro avendo bisogno di un medico».

Medici Senza Frontiere , che ha lanciato la campagna «Siamo medici e infermieri. Non siamo spie», si appella ora alla Camera dei Deputati perché riveda la decisione del Senato. L'associazione dei medici dirigenti esprime la sua «profonda disapprovazione» e si dice costretta «ancora una volta a constatare la preoccupante superficialità che il governo non perde occasione di dimostrare nei confronti dei problemi della salute e della sanità di questo Paese».

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