3 novembre 2008

Non è acqua alta. Stiamo affondando!


L’Ue: l’Italia è in recessione. Per il 2009 la crescita sarà zero. Un disastro!

Nella seconda metà dell'anno l'Italia è entrata in recessione tecnica e chiuderà il 2008 con una crescita zero. La stagnazione durerà nel 2009 e una leggera ripresa è prevista nel 2010 con un Pil allo 0,6%. Sono queste le previsioni Ue diffuse stamane che hanno ridotto drasticamente le stime precedenti. Per quanto riguarda il rapporto deficit-Pil in Italia tornerà a peggiorare nel 2008 (-2,5%) e nel 2009 (-2,6%).

Quest'anno rimarrà fermo il debito pubblico italiano, e nel 2009 tornerà a salire al 104,3%. Nel 2010 scenderà leggermente al 103,8%. Il tasso di disoccupazione nell'Eurozona è destinato a salire di oltre l'1% nel 2010. A causa della recessione - prevedono le stime diffuse dalla Commissione Europa - il tasso di disoccupazione salirà dal 7,6% di quest'anno all' 8,4% nel 2009, per poi arrivare all' 8,7% nel 2010.

È cominciata intanto bene la settimana borsistica in Europa, in positivo sulla scia dell'Asia. Euro in rialzo a 1,2861 contro dollaro; in crescita anche il petrolio. «L'accentuato rallentamento dell'economia italiana - spiega la Commissione Ue - risale già alla metà del 2007, ben prima dell'impatto della crisi dei mercati sull'economia europea». La crescita è tornata col segno meno nel secondo trimestre del 2008, e «per la seconda metà dell'anno più indicatori, in particolare quelli sulla produzione industriale e sulla fiducia delle imprese, mostrano come il Paese sia entrato in una recessione tecnica». «È solo grazie al rimbalzo del primo trimestre 2008 – spiega il commissario Joaquin Almunia -, dovuto in gran parte a un effetto statistico dopo il risultato fortemente negativo dell'ultimo trimestre 2007, che l'attività economica nel 2008 è attesa ad essere piatta. Questo implica anche un impulso negativo di crescita per il 2009». Per Bruxelles la causa è soprattutto dovuta «agli sviluppi negativi sul fronte della domanda interna». «Sotto l'impatto dell'aumento dei prezzi, le famiglie hanno tagliato i loro consumì.

Comunque - spiega la Commisione Ue - dal 2009 »un'inflazione più bassa e alcuni ulteriori incrementi salariali sosterranno i redditi a disposizione», e questo porterà ad una «leggera e graduale ripresa dei consumi privati nel 2009 e 2010». Secondo le stime diffuse dall'Ue: l'inflazione italiana crescerà quest'anno del 3,6%. Nel 2009 è previsto un rallentamento al 2%, mentre nel 2010 Bruxelles stima un +2,1%. Nel 2008 nell'Eurozona la sola Irlanda è in recessione (nella Ue Estonia -1,3%, Lettonia -0,8%) ed è dell'Italia la palma della peggiore prestazione: crescita piatta. La Germania cresce dell'1,7%, la Francia dello 0,9%, la Spagna dell'1,3%. Il Regno Unito cresce dello 0,9%.

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