Da quale pulpito!!!
La guerra santa di Berlusconi e Marcegaglia: "Etica nella finanza"
Cambio di programma negli ambienti di Confindustria. Di fronte alle crisi dei mutui che mette paura, anche in Italia, nel sistema bancario, Emma Marcegaglia chiede l’intervento dello Stato, l’unica “soluzione possibile in fase di emergenza”. Una dichiarazione arrivata nel corso del convegno di Giovani industriali a Capri, in controtendenza con quanto aveva affermato nei giorni del suo insediamento alla carica di presidente dell’associazione degli industriali italiani. “Non ci sono alternative perché altrimenti si rischierebbe di estende la crisi a tutto il sistema finanziario con un impatto inevitabile ed enorme sull’economia reale”, si giustifica la Marcegaglia, che si augura una cambiamento nell’atteggiamento della Banca centrale europea perché immetta liquidità sul mercato, in modo da “non far mancare il credito alle imprese”. Poi un’aggiunta per chiarire la sua posizione: “In Europa e in Italia non ci devono essere alibi per tornare al controllo pubblico dell’economia. Dobbiamo dire no alla chiusura dei mercati e alle lusinghe del protezionismo”. La Marcegaglia chiede di tornare alla base, all’economia reale e si rivolge ai sistemi finanziari perché tornino a “fare il loro mestiere, supportando e finanziando i provvedimenti di sviluppo delle imprese, le uniche in grado di creare ricchezza e benessere vero per la comunità” (?).
La guerra santa di Berlusconi e Marcegaglia: "Etica nella finanza"
Bisogna «riportare l'etica nel mondo della finanza». E «chi offre prodotti con troppi rischi deve essere condannato». Magari, per il momento, si tratta di «un primo passo», ma il percorso è segnato (?).
Insomma, assicura Berlusconi, «lavoreremo da subito per definire le nuove regole contabili e garantire una maggiore trasparenza nei bilanci degli istituti bancari, rafforzando pure i controlli sulle agenzie di rating».
«Più donne al lavoro e un welfare più favorevole alla famiglia e all’infanzia: con un’occupazione femminile allineata ai tassi medi europei, il nostro Pil sarebbe più alto di quasi il 7%», avvisa Marcegaglia, che punta anche il dito contro un’età pensionabile a suo avviso eccessivamente bassa. La proposta concreta di Marcegaglia è quella di indicizzare l’età pensionabile all’aumento della speranza di vita, dato che «il welfare è particolarmente inefficiente e iniquo. Quasi il 60% della spesa sociale serve a coprire dal rischio di vecchiaia, perchè l’età media dei pensionati è bassa».
Cambio di programma negli ambienti di Confindustria. Di fronte alle crisi dei mutui che mette paura, anche in Italia, nel sistema bancario, Emma Marcegaglia chiede l’intervento dello Stato, l’unica “soluzione possibile in fase di emergenza”. Una dichiarazione arrivata nel corso del convegno di Giovani industriali a Capri, in controtendenza con quanto aveva affermato nei giorni del suo insediamento alla carica di presidente dell’associazione degli industriali italiani. “Non ci sono alternative perché altrimenti si rischierebbe di estende la crisi a tutto il sistema finanziario con un impatto inevitabile ed enorme sull’economia reale”, si giustifica la Marcegaglia, che si augura una cambiamento nell’atteggiamento della Banca centrale europea perché immetta liquidità sul mercato, in modo da “non far mancare il credito alle imprese”. Poi un’aggiunta per chiarire la sua posizione: “In Europa e in Italia non ci devono essere alibi per tornare al controllo pubblico dell’economia. Dobbiamo dire no alla chiusura dei mercati e alle lusinghe del protezionismo”. La Marcegaglia chiede di tornare alla base, all’economia reale e si rivolge ai sistemi finanziari perché tornino a “fare il loro mestiere, supportando e finanziando i provvedimenti di sviluppo delle imprese, le uniche in grado di creare ricchezza e benessere vero per la comunità” (?).
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