13 ottobre 2008

Ora ci serve l'intervento dello Stato


"Più Stato, meno privato"
La presidente di Confindustria: «No ai castelli di carta, bisogna tornare all'economia reale».

Basta ai «castelli di carta costruiti e venduti spesso in modo delinquenziale a cittadini e rispamiatori. Bisogna tornare alla base all’economia reale». Lo ha detto la presidente della Confindustria Emma Marcegaglia, parlando della crisi dei mercati dal palco del convegno dei giovani di Confindustria. «È entrato in crisi deflagrante - ha detto - un sistema finanziario simultaneo universale, dalle dimensioni impressionanti, basato sulla droga monetaria, costruito sul nulla, slegato dall’economia reale, dagli scambi commerciali, dal lavoro, dalla produzione, dalle tecnologie».«Nell’emergenza - ha detto la presidente di Confindustria - lo stato ci deve essere ma poi bisogna ripristinare il mercato ben regolato. Soprattutto in Europa e in Italia non ci devono essere alibi per tornare al controllo pubblico sull’economia. Dobbiamo dire no alla chiusura dei mercati, alle lusinghe del protezionismo che provoca il crollo degli scambi e del benessere». «Oggi - ha aggiunto - il vero tema è l’impatto sull’economia reale».

Per la Marcegaglia occorre inoltre preparare anche in Europa «un piano di intervento» e non far mancare il credito alle imprese. Poi parlando sempre dei rimedi alla crisi la presidente ha detto che «è il momento di fare forti tagli alla spesa pubblica improduttiva che continua a crescere e a liberare risorse per investimenti pubblici che sono fondamentali in un momento come questo». «È necessario ripartire - ha aggiunto - dalle cose concrete: dalle infrastrutture, dalle grandi opere pubbliche che possono essere un forte volano per il sistema economico e possono contribuire ad uscire da questa crisi»."Contratti, senza ok da tutti valuteremo ogni opzione".

Sulla riforma dei contratti «serve un grande impegno da parte di tutti». Se così non dovesse essere «valuteremo insieme, come sistema di Confindustria, ogni opzione». Lo ha detto la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, nel corso del suo intervento al convegno dei Giovani imprenditori di Confindustria. «Sarebbe grave toccare con mano che qualcuno antepone logiche di potere all’interesse reale dei lavoratori», ha affermato.

Secondo Marcegaglia, «restare immobili, aggrapparsi all’esistente, può rivelarsi un errore fatale». È necessario, sottolinea quindi, «affrontare con serietà la grande emergenza della crisi di produttività che da almeno 10 anni frena la possibilità di sviluppo della nostra economia». L’altro grande problema è, per il leader degli industriali, «il potere d’acquisto dei salari e dei lavoratori: cerchiamo le soluzioni possibili per migliorare la condizione di chi ha redditi più bassi». L’unica strada possibile per far crescere i salari, secondo Marcegaglia, «è quella di legare gli aumenti agli incrementi della produttività: proporre altre strade significa vedere illusioni pericolose». A questo punto, rivogendosi alla Cgil afferma: «Lo dico con chiarezza a chi cerca di confondere i lavoratori diffondendo cifre sbagliate e fantasiose. A chi racconta, a un paese preoccupato per il proprio futuro, che la strada del conflitto senza regole è il modello da perseguire. Questo è esattamente ciò che una classe dirigente non deve fare: spacciare favole per non assumersi responsabilità». In questi mesi, prosegue, «abbiamo fatto un buon lavoro. Abbiamo costruito un’ipotesi di modello contrattuale» che «può far crescere le buste paga in modo concreto: 2.500 euro nei prossimi tre anni, quasi 800 in termini reali, cioè al netto dell’inflazione».

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